Quest’estate la nostra Comunità ha avuto l’onore di salire… sul Camper di Rai 1! Il celebre programma estivo, in onda ogni giorno dall’ora di pranzo, racconta l’Italia on the road tra borghi, sapori, tradizioni e paesaggi, guidato da Peppone Calabrese e una rete di inviati.
Nella puntata del 25 Agosto 2025 dedicata alla Lomellina e al territorio del riso, la trasmissione ci ha invitati per raccontare le eccellenze locali e le storie autentiche di comunità e innovazione agroalimentare.
La partecipazione del Mulino di Suardi a Camper non è stata solo un’occasione per raccontare prodotti tipici della Lomellina, ma soprattutto per mostrare come l’agricoltura possa diventare strumento di inclusione e crescita personale.
Con l’aiuto del nostro agronomo Davide Cassina e grazie all’impegno quotidiano dei ragazzi della Comunità, abbiamo portato davanti alle telecamere non solo i frutti della terra – come il mais ottofile con cui realizziamo i pangialdini, le conserve, i sughi e le marmellate – ma anche la nostra esperienza di agricoltura sociale. Nei campi e nei laboratori, i giovani minori stranieri non accompagnati che accogliamo imparano un mestiere, ma soprattutto scoprono il valore della collaborazione, della responsabilità e del prendersi cura.
La terra diventa così una maestra silenziosa ma efficace: insegna pazienza, attenzione, rispetto dei tempi naturali e capacità di lavorare insieme. Tecniche antiche come quella delle Tre Sorelle – che unisce mais, zucca bertagnina e fagioli borlotti di Gambolò in un’unica coltivazione sinergica – sono esempi concreti di come le piante possano sostenersi e proteggersi reciprocamente. È la stessa lezione che cerchiamo di trasmettere ai ragazzi: ognuno con le proprie radici, ma parte di una comunità che cresce meglio se resta unita.
Attraverso l’agricoltura sociale, il Mulino di Suardi costruisce legami, offre dignità e genera futuro. Perché coltivare la terra significa anche coltivare speranza, consapevolezza e solidarietà: valori che, come i raccolti, vanno condivisi per nutrire non solo i corpi, ma le relazioni e la vita di un’intera comunità.